martedì 13 ottobre 2009

indignamoci ancora, vi prego

Qualche giorno fa mi arriva questa mail



Cari amici,
a tutti voi che un giorno vicino o lontano siete stati aspiranti collaboratori,
voi che avete mandato curriculum o proposte di articoli, che ci avete scritto una volta sola o molte, che avete superato la prima selezione o che non siete mai stati richiamati, a tutti voi segnaliamo il nuovo bando per recensori di Giudizio Universale.
Qui trovate le nuove regole: http://www.giudiziouniversale.it/bando
Se ancora avete voglia di giudicare, è il momento di riprovarci.
La Redazione




Mi incuriosisco, perchè svariati anni fa avevo provato a candidarmi, ma non mi presero, non ricordo nemmeno se avevo mandato qualche pezzo o no.
Comunque. Ricordo che era una rivista figa in cui scrivevano tante belle persone anche note, e che a volte la vedevo in Feltrinelli.
Vado sul loro sito.
E trovo questo.


GU cerca collaboratori

Giudizio Universale rinasce sul web e cerca collaboratori, che recensiscano libri, cinema, musica, teatro, arte, fatti e personaggi di politica e attualità. Fianco a fianco con le sue storiche firme. Gratis.

Vogliamo trovare in giro per l'Italia i talenti nascosti. Per condividere insieme a voi un grande impegno culturale e civile.

La selezione parte da oggi, ed è permanente.



Allora. Mi prendete in giro vero? GRATIS. Perchè tanto io faccio un mestiere inutile.
Mando una mail abbastanza critica:



Ah certo, gratis.

Lo sport ormai consolidato in Italia. Scrivi? Bene, fallo gratis. Ed il bello è che qualcuno che accetterà ci sarà sempre.

"I talenti nascosti" secondo voi dovrebbero prestare per voi opera dell'ingegno, tempo e pazienza, solo per perchè in cambio il proprio nome può essere accostato alle "grandi firme"? In più, con una selezione che sembra dura.

Sinceramente, credo che bisognerebbe cominciare a vergognarsi. Sto per diventare giornalista professionista e dopo 3 anni di stage gratuiti e sfruttamento, dopo le pacche sulla spalla, la precarietà, l'incertezza di non sapere quando a 27 anni potrò mai farmi una famiglia solo perchè nella mia vita ho scelto di "scrivere" ...vi dico gentilmente di smetterla di prenderci in giro. Ho promesso a me stessa che a meno che non sia un lavoro socialmente utile, io gratis non scrivo più. A costo di andare a servire hamburger.

E non c'entra la crisi. Il giornali, le riviste letterarie, quelle musicali, quelle d'arte..tutto gratis, da sempre. Ma la professionalità allora non conta nulla? Oppure volete i bravi e gli esperti senza dar nulla in cambio?

Saluti.

Sara Scheggia


E mi rispondono anche chiamandosi la ragione. I costi che aumentano etcetcetc la libertà di farlo gratis. Chiaro.


cara sara,
in linea generale lei non ha torto: attualmente il sistema editoriale - diremmo il sistema economico tout court - è strutturato in modo tale che le professioni cosiddette intellettuali sono svilite, prima dal punto di vista della considerazione e di conseguenza da quello monetario. non è solo il gratis delle riviste ad essere vergognoso, ma anche i 7 euro pagati dalle cronache locali dei quotidiani, per un articolo che quando va bene richiede mezza giornata di lavoro - a fronte per fare solo un esempio dei 100 euro pretesi da un idraulico per un intervento di un'ora scarsa (ed esentasse, beninteso).
di questo sistema la nostra piccola rivista è ingranaggio minuscolo, più facilmente inquadrabile nel ruolo di vittima che in quello di carnefice: quante volte ci siamo sentiti dire che 5 euro per un mensile (di 100 pagine e circa 60 articoli) erano troppi, da chi magari in quel momento sorseggiava mezzo bicchiere di vino pagato 8 euro!

nel caso specifico Giudizio Universale - che nella sua versione cartacea retribuiva tutti, e soprattutto i collaboratori "giovani" discretamente - si trova in una situazione in cui l'unica alternativa alla drastica riduzione delle spese è la chiusura totale. siccome continuiamo a credere fortemente nell'idea di una stampa libera, proviamo a continuare. ci siamo trasferiti sul web, che ha il vantaggio di non comportare spese di stampa e distribuzione, ma lo svantaggio di fornire introiti zero. intanto stiamo sviluppando un progetto che ci consenta di rientrare "sul mercato" per garantirci non la ricchezza ma la sopravvivenza. nel frattempo ai collaboratori (senza discriminazione tra noti ed esordienti) non possiamo offrire compensi se non quello morale: non dell'essere accostati a firme di prestigio, ma del contribuire e sentirsi parte di un progetto che crediamo appassionante e degno di andare avanti.

liberissima lei di cercare solo lavori retribuiti - fossero anche non in giornali ma in pub - come liberi gli altri che in gran numero ci stanno rispondendo. il bello, come dice lei, è che ci sono sempre

grazie e saluti

la redazione




Ma basta su. Paese del cavolo in cui viviamo. Giornalismo che non ha origini comemrciali ma solo letterarie e politiche. Mi sono sentita parte di talmente tanti progetti, che ormai credo che i progetti non esistano. Non sono mai esistiti. E nessuno li vuoli leggere, i progetti di questo tipo.

5 commenti:

LaMari ha detto...

Che schifo. Sono avvilita. Seriamente.

La_Ila ha detto...

quoto quanto dici...è una lotta continua contro lo svilimento editoriale. Teniamo botta...ma per quanto ancora?

Anonimo ha detto...

nonostante la non-gratificazione che riceviamo, abbiamo forti motivazioni e tanta passione che ci fanno tenere a galla in mezzo alla precarietà più miserabile...
in sintesi: it sucks!

xù@Bristol

Anonimo ha detto...

Bah, indignamoci ancora e poi iniziamo proprio ad incazzarci e farci sentire!
Grande Saretta. Che si vergognino! Mrzi

Endi ha detto...

triste anche il fatto che si fanno vivi adesso che sono sull'orlo del "fallimento"...mendicando scritture a titolo gratuito, mentre magari in passato non si sono nemmeno degnati di dare una risposta a chi (come il sottoscritto) ha mandato curriculum domandare è lecito, rispondere è cortesia, no?