mercoledì 8 ottobre 2008

c'era una volta il quaderno

e ora c'è il blog.

Lo conservo ancora quel quaderno, così come conservo le montagne di blocchi, appunti, schizzi, frasi che ho collezionato in questi anni.
QUEL quaderno però era speciale. Ci scrivevamo tutte e 5, e lo tenevamo a casa mia, il quartier generale. Quello in cui tutti i sabati passavamo le nottate in bianco a fumare e dire cazzate, e aspettare qualche visita, a giocare a scala 40, a scambiarci speranze, sogni e progetti per il futuro. Lo aggiornavamo di pomeriggio, alle 6, quando Chiara usciva da lavoro e noi avevamo finito con le versioni di latino, la agenda e las fichas per Gafas di spagnolo, gli esercizi di matematica che personalmente non capivo mai..ci scrivevamo che stavamo per uscire, come tutti i pomeriggi, a mettere 500 lire nel juke box e a fare partire One Love davanti alla sala giochi, mentre Chiara era lì con la felpa azzura e la sigaretta accesa, monitorando la situazione.
Ci scrivevamo dei primi baci, dei primi incontri col sesso. Di come era difficile, già ai tempi, comunicare con quanlcun'altro che non era NOI e che magari ci portava da qualche parte in macchina e noi avevamo paura che corresse.
Ci appuntavamo le consideraizoni sulla verginità, su quanto poco importante fosse tenersela e quanto più importante era stare bene ed essere strette da qualcuno che ci piaceva, che ci faceva battere il cuore quando lo incrociavamo per strada. Che diceva solo un semplice ciao e noi ci scioglievamo, anche nelle rincorse notturne annotando ogni targa, ogni spostamento.
Ci prendevamo in giro, tantissimo. Una con l'altra. Sulle manie e i difetti di ciascuna, su Perù che era grafomane, Mrzi che era fumetto dipendente, Marta che era dipendente da qualcun'altro, Chiara che si innamorava con niente, io che portavo avanti miti incompresi.

Ed il bello di tutto questo, è che è ancora così.

Il quaderno lo aggiorniamo forse una volta ogni due anni. Però poco è cambiato. Le manie sono sempre le stesse.

Ora c'è un blog, molte lo hanno. Dovremmo farne uno scritto a più mani.

E questo era per rispondere al commento della Mrzi.
Quando sono stata a Parigi da lei, in un negozio di articoli per la casa, avevamo fatto il punto sulla questione: quanto sarebbe fico andare a vivere insieme, arredare una casa che sia quella per parecchio tempo, condividere tutto, restare con la tranquillità addosso che hai di poterti mandare a fanculo liberamente.
Parlare.
Scrivere.
Comunicare.

Oggi comunicare è più complicato del previsto, almeno dal vivo. E sono la prima che li usa, i maledetti social networks. Ma una delle mie manie, tuttora vive e vegete, era quella di stare a parlare con le eprsone ore e ore. Tanto che, dopo un'uscita galante, io potevo solo dire di aver prarlato, spesso. Bla bla bla.
Ora, niente bla bla, sono tutti lontani e distanti.



L'8 ottobre dell'anno scorso sono andata a vedere Benvegnù al barwolf. Stasera Benvegnù era al Locomotiv, ma alla fine ho deciso di non andare, poi in coppia con Parente non mi convinceva..(e al barwolf ci sono andata ieri sera).

In questi giorni dovrebbero uscire due rece: Marta e Blakeee.
E sabato intervisto Moltheni.

E continuo a lavorare come una schiava.

2 commenti:

mrzina ha detto...

Il quaderno... nostalgia per i tempi andati e tenerezza per i "nostri" ricordi... Perù scandalosa! FIKO il blog cumulativo... lo voglio! Come si fa!??!?

Porlock ha detto...

un po' mi sono commosso, anche se non ho mai avuto un quaderno cumulativo.