martedì 5 gennaio 2010

2010


Vorrei dedicare un post all'Iran. Perchè da mesi sono immersa in letture, articoli, chiacchiere, e prima o poi questo viaggio lo organizzo. Magari nel 2011.




Su Twitter "seguo" molti account che "retwittano" o comunque cercano di diffondere notizie da siti arabi. Nel marasma dell'informazione che uno strumento come questo, il microblogging di Twitter, può amplificare, si trovano a volte cose interessanti. Link a youtube con i video, per esempio, ma anche notizie che in maniera ufficiale non riuscirebbero ad arrivarci. Oggi, a quanto pare, il Parlamento iraniano ha proposto una legge che prevede l'esecuzione in 5 giorni (e non in 20) di chi osa peccare di Mohareb (significa: nemico di Allah, è il crimine contro l'Islam). I manifestanti, dunque, che sono considerati traditori e attentatori dello Stato.

La pena che il codice penale prevede per il mohareb è la morte.

Qui
l'articolo da cui ho preso l'info.


Mentre seguo la protesta on line e sui giornali, sto per terminare un libro splendido, "Viaggio di nozze a Teheran", della giornalista iraniana statunitense del Time Azadeh Moaveni. Si innamora a Teheran, scrive articoli sempre soppesando le parole e in bilico con la diplomazia del regime. Rimane incinta e non è sposata: un dramma a cui cerca di dare una soluzione. Si sposa, ed è anche complicato fare una festa senza separare uomini e donne.




Un paese affascinante, pieno di contraddizioni, che deve mettere d'accordo la cultura persiana con quella musulmana. Cos' ingombranti entrambi, cos' problematiche alla luce di quello che, nel frattempo, succede nel mondo e in quella zona.




Dai miei colloqui con Roxana Saberi, con Lucia Goracci del Tg3, con colleghi, simpatizzanti dei manifestanti, attivisti, persone invece più scettiche come mio padre..beh. Secondo me il nucleare non è il punto. Gli iraniani vorrebbero poter avere delle centrali, come il resto del mondo. Non si preoccupano di dove andare a piazzare le scorie, o comunque non hanno avuto certo Cernobyl dietro casa. A Teheran i media segnalano quando l'aria diventa troppo inquinata per le donne incinte, che rispettano il divieto di uscire.
La bomba nucleare, invece..secondo me non ci credono nemmeno loro. Però, visto che ce l'ha la Cina, ce l'ha il Pakistan, e tanti altri paesi ancora, perchè l'Iran non dovrebbe? Sono giochi di potere, che continuano ad interessare questa zona del mondo. Ripercorrendo la storia dell'Iran ci si ricorda improvvisamente dei colpi di stato organizzati da Usa e Gran Bretagna...
Ahmadinejad è stato eletto perchè potesse diventare un buon esempio di leader populista, che dà al popolo quello che vuole sentirsi dare e dire. Ha messo a segno colpi che hanno contribuito a rafforzare inizialmente la sua popolarità, come per esempio permettere alle donne di andare allo stadio a vedere le partite di calcio. Oppure, disporre che al momento di sbrigare le burocrazie per il matrimonio, ci siano dei corsi prematrimoniali che non sono come quelli che si fanno in Chiesa qua. La Moaveni documenta e racconta come durante il corso si spieghi alle donne (beh si, si fa separati ovviamente)che devono anche loro provare piacere. Che bisogna godere del sesso con il proprio marito.
Lo fanno in Iran, noi invece siamo qua a domandarci se il giorno dell'ovulazione il muco vaginale sia più o meno morbido: al corso ti insegnano a riconoscere il grado di fertilità di "quei giorni" dalla consistenza del muco. Me l'hanno raccontato, e credo proprio sia successo, magari non in tutti i corsi..ma è un esempio abbastanza realistico.

Ora, il movimento verde non è così organizzato o strutturato come sembra..sono ragazzi, perchè come più volte si ripete da giugno il 72% della popolazione ha meno di 30 anni, che si sono veramente stufati di non poter avere diritti. Si indignano, si incazzano, non ne possono più. E scendono in piazza. E sono disposti a dare la vita, perchè per loro in questo momento ciò che conta è abbattere il muro di potere del regime.
Continueranno, colpo dopo colpo, giorno dopo giorno, ad abbatterlo questo muro. E lo faranno da soli..solo che prima si dovrà buttare sangue, tanto mi sa..


Andrò in Iran.
Intanto a febbraio vado ad Istanbul...non è certo la stessa cosa, ma almeno mi avvicino un po'.


Buon anno.
Per riepiloghi e buoni propositi..mm, quest'anno forse salto.

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