lunedì 29 marzo 2010

L'uomo di Neanderthal

Come leggevo in uno dei boxini che un noto quotidiano pubblica a commento (ironico e sempre denigratorio) di vicende politiche che riguardano un noto partito dal simbolo color speranza, l'uomo di Neanderthal non si è estinto. Ne posseggo svariate prove.

Ecco un esempio lampante.
Treno regionale Civitanova Marche-Bologna, domenica 28 marzo 2010. A Rimini sale una banda di scalmanati, nemmeno troppo giovincelli, che comincia a fare un gran baccano. Hanno un accento decisamente nordico, bestemmiano senza raddoppiare la dentale, mettono il suffisso "figa" (calcando la G e con un accento sulla I inconfondibile) e tra di loro si additano come "wuè, berlusconiano". La sottoscritta è immersa nella lettura di Ogni cosa è illuminata, di Jonathan Safran Foer, e nelle orecchie sta ascoltando, udite udite, Casta Diva interpretata dalla Callas, dalla Norma di Bellini. Questi, però, urlano, si appollaiano davanti alla porta, si sdraiano per terra, danno fastidio un po' a tutti pensando di essere simpatici. Si passano bottiglie di birra, ruttano e sbattono i pugni sui vetri gridando "le veline", oppure "ohi belle fighe" a un gruppetto di giovani ragazze che passa sulla banchina. Un caos che si sovrappone al soprano più stimato del mondo, mon dieu. Forse mi sono persa qualche partita di calcio in Emilia Romagna? Il Milan o l'Inter giocavano da qualche parte? Hanno aperto le gabbie di qualche zoo?
La riflessione è più che banale. In un giorno in cui si dovrebbe andare a votare e dimostrare di avere ancora una coscienza civica e, soprattutto, di non avere i sensi addormentati dai talent show, questi pensano che è meglio urlare a squarciagola dentro ad un treno silenzioso e piuttosto ordinato, provando anche a fare battute alle donzelle armate di valigione che scendono. Ho alzato più volte sopracciglia inarcatissime, lanciando occhiate più che minacciose. E infatti a me non hanno detto una parola, mentre scendevo. Mi è sembrato pure di carpire un sussurro, "è lesbica", ma non ne sono certa. Nel caso, andate a fanculo, e non perchè lo consideri un insulto, si capisce.

Non sono bastati la ruota, l'aratro, il maggese, la lampadina, il telefono. Nè la rivoluzione francese. L'uomo, soprattutto quello di genere maschile (eh sì, non vi indignate), abita ancora nelle caverne. Ergo, ci ritroviamo il governo che abbiamo. Anzi, ce lo meritiamo.


P.S.: Nella regione in cui ho votato, le Marche, (affrontando 7 ore di treno in 24 ore) sta vincendo il centro sinistra. Il Pdl, però, ha preso da solo più voti di tutti. Per fortuna che non era possibile il voto disgiunto. E alla faccia di Bersani che ha esordito sabato con un "il vento sta cambiando".

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