giovedì 17 febbraio 2011

Morocco Revolution - #feb20

Domenica volo in Marocco, per 8 giorni.

Prima tappa, Marrakech. Poi, di seguito, Casablanca e Fes, dove la collega Mrzi ha vissuto per tanto tempo, e dove anche io ho già lasciato le mie tracce, due anni fa.

La situazione è esplosiva anche nel regno di Mohammed VI, dopo l'ondata di proteste in Tunisia e in Egitto che ora stanno divampando anche in Libia, Barhein, Algeria e Iran (ma lì c'è una manifestazione al mese, quando va male).



Qui c'è il video che sta facendo letteralmente il giro della rete, un po' in tutto il mondo.
Sono ragazzi, nella maggior parte. Molti vivono all'estero.
Domenica, il giorno in cui arrivo, ci saranno proteste in tutte le maggiori città del Marocco. Chissà cosa succederà.

Da una parte, la mia vena curiosa da giornalista mi spinge a partire col cuore ingrossato e tanta voglia di riempirmi gli occhi. Il cambiamento è epocale, è una pagina di storia, resa ancora più attuale da questa globalizzazione fatta di tweet e di post su Facebook, che sta aiutando a far alzare la voce a certi popoli, in certe parti del mondo.
Dall'altra, è inevitabile qualche ansia. Trovarmi nel mezzo di un bel casino, senza la scorta dei grandi inviati, non è il massimo. Soprattutto perchè io e Francesco arriveremo proprio il giorno della manifestazione, neanche il tempo di ambientarsi un po' a Marrakech.

Mi farà bene per i miei studi. Mi farà bene anche per le mie paure quotidiane, sul lavoro soprattutto.
Dovremmo anche noi sollevarci, davvero, in Italia. Ma siamo troppo viziati.

Darò mie notizie, via facebook e twitter, grazie al telefono. Non escludo qualche capatina in internet point: anche noi avremo bisogno di informarci, e parecchio. Andremo muniti di macchina fotografica, registratore audio, curiosità e buon senso.

A presto, inshallah. Il viaggio sta per iniziare.

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