Le Borse stanno crollando, ogni giorno sempre di più. Ma questo satanico meccanismo per cui in tutto il mondo si decide di vendere-vendere-vendere, di corsa ché arriva la recessione, mi sembra ormai uno spettacoli degno di Monopoli. Nessun soldo viene mosso, creato o distrutto: tutto è virtuale. Staccato dalle bollette da pagare ogni due mesi di comuni cittadini che magari hanno un negozio e vendono merce comprata in Cina, dagli stipendi che l'imprenditore deve pagare agli operai che fabbricano un pezzo per le macchine Fiat. Fiat che ieri, ricordiamocelo, ha perso qualcosa come l'11%.
All'operaio, gliene frega assai se Fiat crolla a Piazza Affari. Quando mai la vedrà, sta Piazza Affari? MAI.
Il sistema collasserà. E pensate che una parola di Obama o di Sarkozy, che dicono "Ma no, non siamo in recessione cari amici. C'è solo una ripresa lenta", bastino a calmare le acque? No, i videogiochi vanno avanti.
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