sabato 1 ottobre 2011

Quando vivi in una città provinciale

         
I Radiohead


Quando vivi in una città provinciale succede che si vuol fare un grande concerto in Piazza Maggiore. Un concerto "epocale", perché se nel 1980 sono venuti i Clash, gratis, com'è che nel 2011 non risuciamo a portare nessuno che possa farci rivivere quello spirito?

L'assessore Ronchi, fautore a Ferrara di un festival-gioiello come Ferrara sotto le Stelle, a Bologna ha promesso oro. Ha promesso di mettere d'accordo i locali del rock e di puntare sul patrimonio di musica alternativa che da sempre regna sotto le torri, per far capire a tutti che non di solo Vasco si vive.

Ora, però, viene fuori un annuncio che sa di protagonismo. "Stiamo preparando un grande concerto, per giugno 2012, in piazza - ha dichiarato Ronchi nei giorni scorsi - un concerto epocale". Da lì, scommettitori e rumors sono partiti all'impazzata. E il nome dei Radiohead è venuto fuori immediatamente. Un po' perché non sono mai venuti, un po' perché saranno di certo in tour l'anno prossimo dopo aver dato alle stampe "The King of Limbs", un po' perché, signori miei, Thom Yorke e compagni possono davvero fare un concerto epocale.

Peccato, però, che sulla trattativa col manager della band siano precipitati problemi insormontabili, che danno l'idea della pochezza della città. Del suo essere soffocata da piccoli protagonismi ed esigenze che sarebbero accettabili in un centro di periferia di qualche regione dimenticata. Come la mia.

"Eh, ma c'è il cinema in piazza". 
"Eh, ma come si fa con la capienza di spettatori paganti dettata dalla Soprintendenza a coprire il costo del live?"
"Eh, ma i Radiohead sono un gruppo giovanilistico che davvero non ha niente di epocale e che non ha niente da dire" (questa l'ha sparata ANDREA MINGARDI sul Carlino di ieri)

Insomma, mille problemi e problemucci. Del proprio orticello, del proprio universo campanilistico, di chi proprio non capisce che se si vogliono fare certi eventi, degni di una grande città, bisognerà pur superare le esigenze individualistiche.

Finché si dà voce ad Andrea Mingardi, finché si pensa che mantenere lo stato attuale delle cose è più sicuro che provare a cambiarle, non ne usciamo vivi.

Non si potrebbe, per esempio, posticipare il cinema in piazza di dieci giorni? E poi, se Ferrara a Piazza Castello fa pagare 6 mila persone e i Radiohead se li piglia comunque, per quale motivo non potrebbe farlo Bologna, con almeno 9 mila spettatori sul Crescentone?
Non si potrebbe fare sto cavolo di cinema in piazza (eccellenza della città unica al mondo blablabla, nessuno lo mette in dubbio per carità) anche ad agosto, così da dare ai tantissimi che restano in città qualcosa da fare, quando tutta l'amministrazione comunale e la gente che conta è lontana su lidi dorati ad abbronzarsi a ferragosto?

Soluzioni ce ne sono. E alla fine, detto tra noi, saranno i Radiohead a decidere dove suonare. Il Parco Nord, giustamente, gli fa schifo (e pensare che si punta a farci un quartiere della movida, come se divertirsi debba essere un'attività da spostare lontano e in un posto brutto), Piazza maggiore invece gli piace assai, mi sa.

Decideranno loro. E vedrai che decideranno di andare a Ferrara. O a Firenze. Sarebbe più comodo averli qua, ma grazie a Dio ancora ci sono dei treni per spostarsi.

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