martedì 11 agosto 2009

choose your mood

Tra i vari siti che fanno ascoltare musica in streaming, gratuitamente, questo è particolarmente ben fatto, per facilità d'uso e scelta delle canzoni.

Stereomood

Si può scegliere lo stato d'animo che si vuole e via. Le canzoni partono, mai banali, mixate sapientemente.
Magia del web 2.0. Ed è tutto gratis.

La settimana prossima vado a Milano. Proxima parada..sono inquieta, cerco di capire se ne ho davvero voglia, se non è un bene staccare un po' da questi ritmi ormai consolidati, e cercarne degli altri. Entrare in contatto con una nuova realtà.

Il punto è che nello stato di pre-precarietà in cui viviamo io, e molti altri miei colleghi, all'ennesimo toc toc ad una porta la sensaizone non è più adrenalica. Si ripare dall'inizio, testa bassa e un pacco di umiltà di grosse dimensioni. Pronti a farsi sfruttare, declassare all'ultimo rango dei lavoratori.
"Spalare la neve", come direbbe il vecchio Murakami.

Pre-precarietà è uno stato che precede la precarietà dei contratti a termine, dei cococo, dei contratti a progetto. E' uno stato in cui tutto ciò che puoi bramare è proprio uno straccio di progetto. E immaginare che ci sia qualcuno che un giorno possa chiamarti per dirti "ci servi. Ma non per una giornata. Per un lasso di tempo che supera la settimana", è quasi impossibile. La nostra mente fatta di aggiornamenti di status non lo concepisce.
Beh, è una merda. E' deprimente. Perchè uno ha tanto da imparare, sempre. Ma non per questo deve essere messo ai margini della società del lavoro in questi termini, passati i 25 anni. E se prima valeva per il giornalismo, ora è così un po' in tutti i settori.


Anche l'anno scorso non ho fatto vacanze, ma Roma aveva un abbraccio diverso, per chi continuava a viverla nella più assoluta solitudine. Sì, era tutto chiuso allo stesso modo, ma l'atmosfera era diversa. Più luci accese nelle case, più rumori di piatti che si sentono dalle finestre, più presenze. E non mi riferisco solo ai turisti.
Bologna in questi giorni è di una desolazione infinita, tornare a casa in bici alle 9 di sera mi fa sentire come se stessi rincasando alle 5 del mattino.

I Radiohead sono classificati nei seguenti mood:

melancholy
sad
dreamy

Toh, c'è anche Caetano Veloso che con Gilberto Gil cantano "Cada macaco en seu galho". Spero che qualcuno mi pensi, mentre vede qualche macaco nella giungla.

Buon ferragosto.

2 commenti:

Sonietta ha detto...

In bocca al lupo...Dajeee Sare', Milano non sarà deprimente...sarà una novità e anche se tutte queste inutili presentazioni e strette di mano ci hanno un po' stancato non è questo il momento di mollare...e non lo sarà mai!
La città eterna, apparentemente vuota, ma comunque piena di voci e luci dalle finestre è, come sempre, speciale...Non ti nascondo però che questa Bologna in versione "La Valletta" vorrei proprio vederla... ;-)

ALDO SCHEGGIA ha detto...

Complimenti per l'articolo.
Mi sembrava di leggere mia figlia Alina.
Avete molte cose in comune: La Sapienza, la bicicletta, le NON ferie, l'insofferenza...
Lei è un pò più piccola: 1984.
Ora vive, studia e lavora a Milano