martedì 17 agosto 2010

- 13, again

Altri 13 giorni per la mia seconda settimana di ferie, direi meritatissima.
Quando i redattori assunti sono in ferie, in un anno come questo in cui gli stagisti vengono non a luglio e ad agosto, ma semmai solo a maggio e giugno (e da noi non sono proprio venuti), il povero collaboratore precario viene sommerso di lavoro.

Tra la cultura e la cronaca, con l'aggiunta delle meravigliose pagine della riviera, il povero collaboratore si trova a firmare, il 13 agosto, anche 10 pezzi. Fa tutto lui: la sagra delle patate a Vattelapesca, gli stipendi dei manager pubblicati sui siti grazie a Brunetta, l'intervista al politologo e le immancabili brevi sui musei aperti anche di sera. Tutto. Una persona praticamente indispensabile, che per il capo di turno non va mai in vacanza: perchè dovrebbe?
Tornati ai normali ritmi, a settembre, e soprattutto tornati i redattori a cui sono assegnati i vari settori in cui il collaboratore ha dovuto barcamenarsi a caccia di numeri di telefono (con relativi vaffanculo del tal personaggio in barca a Portofino), tutto torna a tacere. E tutto torna come sempre: proponi un pezzo e non si entusiasmano, non lo proponi e ti dicono che non sei propositivo, vai a sfogliare i giornali in redazione ed è un miracolo che qualcuno ti saluti.

La dura vita del collaboratore precario, si sa. Insciallah, mi venga presto fatta una sostituzione da qualche parte, che così visto che uno agosto lo deve fare in città, che almeno sia pagato come dio comanda.



In tutto questo, Bologna è deserta. Camera a sud? Chiuso fino al 23. Lo chalet dei Giardini Margherita? Non pervenuto. Bolognetti? Si spaccia per aperto fino alle 2 ma in realtà chiude alle 23. Il bar del Mambo? Chiuso. Villa Serena? Hanno buttato via la chiave del cancello.

Che orrore. E' inciviltà.

Evviva la Sardegna. Evviva la zia Francheschina che tra 13giorni mi accoglierà a Levanzo!

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