martedì 1 marzo 2011

Delle emozioni e delle meraviglie - Morocco #20feb

Heda jamil!

E' il primo commento, a caldo, di un viaggio che ha tenuto insieme occhi e cuore, gambe e cervello, adrenalina e fascino. Sono stati giorni intensi, vissuti un po' da reporter e un po' da turisti.

Sopra, una foto rubata alla manifestazione di Marrakech, organizzata dal Movimento del 20 febbraio. Ci siamo fatti tutti il corteo, nemmeno il tempo di appoggiare le valigie al riad. La gente ci ha preso per pazzi, mentre dall'Italia e non solo le disdette fioccavano.

Laureati e poliglotti, ma senza un lavoro decente. Con poche risorse, con poche informazioni, con poche finestre spalancate sul mondo. Hanno chiesto più diritti, urlato la loro rabbia nel vedere un governo corrotto, poteri troppo concentrati, ricchezze straordinarie concesse solo a pochissimi, quelli che forse basterebbero cinque o sei mani a contare. E il resto? Si arrangia come può.

Qui ci si improvvisa, giorno dopo giorno. Si va in piazza, e basta un banchetto o un tappeto per diventare il più degno e dignitoso venditore del mondo. O il migliore attore, se si è più portati per le arti.




Può essere stancante dover sempre contrattare, arrivare ad un accordo, farsi prendere un po' in giro perché si viene dalla parte giusta del mondo. Ma quello che colpisce (e che mi serviva), è l'accesso diretto, il contatto, la rottura di barriere fisiche che da noi pesano sempre di più. Farsi toccare, importunare, chiedere informazioni in maniera petulante senza porsi il problema di essere petulante. Contatto diretto, senza fronzoli, senza tirarsela. Attacchi di autenticità, bombe di spontaneità. E piccoli ostacoli da superare ogni giorno, per fare le operazioni più normali, per mettersi un po' alla prova e saper apprezzare quello che si ha.




E poi, le meraviglie. La sontuosità di certi luoghi, che quasi senti immeritati, che incutono rispetto e infondono sacralità e pace.
La bellezza di materiali come il legno, la ceramica, il marmo. I colori, con il sole a 26 gradi che è un sogno. Le cicogne, le tartarughe che ti mangiucchiano un piede mentre mangi.

Heda jamil!


Poi, ricevere telefonate dalla redazione degli esteri di Repubblica. L'adrenalina di pensare: cazzo, è la volta buona! Ma visto che le manifestazioni non sono sboccate in guerra civile, good news is not a news. Peccato. Peccato che mentre ti lecchi i baffi tra marmellate, frittelline e pane caldo, il telefono squilli e Attilio Bolzoni ti chieda come meglio seguire le proteste, informazioni, contatti. L'hanno mandato in Marocco, ma good news is not a news e quindi "prima o poi il pezzo lo metteranno". Mi inchino all'esperienza, mi faccio venire addosso una sensazione frizzante che sa di inchiostro.

Heda jamil!

Treni, taxi, piedi, ryanair. Che viaggio!

1 commento:

perù ha detto...

vogliamo più foto!!!